PUG

A chi serve un Piano Urbanistico Generale se non è partecipato?


 Re.S.E.F.A.P. (Rete dei Servizi per l’Educazione e la Formazione Ambientale in Puglia) della Regione Puglia (Il programma prevede incontri rivolti alla popolazione in età scolastica, incontri articolati secondo un programma volto dapprima alla presa di coscienza delle caratteristiche e obiettivi della pianificazione territoriale e successivamente alla presa di coscienza del ruolo del Cittadino nel processo pianificatorio, ed infine alla raccolta delle proposte e “segnalazioni” di contributi per la costruzione del quadro delle conoscenze e delle scelte di piano);

Incontri pubblici tematici rivolti alla Cittadinanza, inerenti i diversi aspetti e le diverse componenti del mosaico paesaggistico e delle dinamiche territoriali presenti nel territorio del Comune;

Coinvolgimento delle categorie produttive della popolazione attraverso la discussione in tavoli tematici dei contenuti;

– Sito web, dove sono pubblicati gli elaborati realizzati e “in progress” relativi alla  redazione del Rapporto Ambientale; il sito web può prevedere strumenti di comunicazione in grado di far interagire gli utenti e raccogliere gli eventuali contributi;

Contratti di Quartiere (CdC): un modello sperimentale di pianificazione  che riconosce un’interazione reciproca fra le parti (A.C. e Cittadini) riguardo ad ogni fase del processo di piano, in base ad un meccanismo di coinvolgimento di tutti i soggetti che, a diverso titolo sono portatori di una fascia d’interessi, relativamente all’uso di quel determinato territorio;

Laboratorio di quartiere, workshop, focus group, somministrazione di un questionario di rilevazione dei bisogni e delle opinioni dei Cittadini, attivazione di una rete tra i soggetti coinvolti ……….

La promozione di un dialogo propositivo teso alla discussione/costruzione collettiva dei problemi stimola la cittadinanza a prender parte ai processi di trasformazione urbana,  riduce, attraverso il dialogo le ostilità nei confronti degli interventi e può migliorare, nel contempo, la tenuta dei progetti, rendendoli più funzionali alla soddisfazione dei bisogni della Comunità ;

L’attuale sistema di governance globale, s’incentra proprio sulla necessità d’attivare processi integrati ed interattivi di gestione dei beni collettivi mediante la sperimentazione di forme di  partecipazione democratica volta a combattere l’esclusione ed a favorire l’inclusione; esso si coniuga con il concetto di Cittadinanza attiva, cioè di quel fenomeno in divenire che richiede al singolo – membro di una comunità e nodo di una rete sociale – di prendere iniziative orientate ad incidere sulle procedure  decisionali che interessano la comunità.

L’interconnessione dinamica di più livelli di partecipazione, probabilmente indebolisce il potere decisionale dell’A.C. che, però, può disporre di maggior materiale  informativo, utile per meglio calibrare e redigere il piano; tali processi partecipativi, se ben strutturati, dovrebbero favorire autentici momenti di aggregazione ed alimentare il comune sentire di una comunità;

L’A.C. di Cutrofiano, saltando tutte le forme di partecipazione previste dalla normativa in materia, nell’incontro pubblico del 21 novembre u.s. ha inteso informare, sbrigativamente, i Cittadini di Cutrofiano, su un PUG già elaborato dai tecnici dell’Ufficio di Piano: un prodotto già confezionato, una sorta di flusso unidirezionale a processo predefinito, a dieci giorni della Conferenza dei Servizi di Copianificazione che si terrà a Bari presso l’Assessorato Pianificazione Territoriale della Regione Puglia, fissata per il 2 dicembre p.v..

L’approccio dell’A.C. di Cutrofiano nella redazione dello strumento di  Pianificazione Urbanistica è antidemocratico nel momento in cui la stessa ritiene di affrancarsi del confronto con i Cittadini e quindi del loro contributo in termini di competenze, conoscenze dello stato dei luoghi, memoria storica,  fabbisogni delle diverse realtà territoriali, mette in evidenza l’inadeguatezza dell’azione amministrativa e l’incapacità a rinnovarsi mediante una proficua interazione con le diverse anime della Comunità che, paternalisticamente, intende rappresentare.

Tutto ciò non pone bene, e preoccupa non poco……..

R.P.

 

(Diritto all’uso dell’immagine ai sensi dell’Art. 7. Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.)