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HUMUS un impianto calato… da Bari!


A Cutrofiano la società HUMUS srl, vorrebbe realizzare un impianto di compostaggio anaerobico per la trasformazione di rifiuti speciali e frazione umida dei rifiuti urbani, con una capacità di 80.000 tonnellate l’anno, in un comune che può produrre a malapena 1.600 ton/anno.

Il progetto è ubicato su un terreno agricolo di circa 5 ettari, all’interno del Parco dei Paduli, un paesaggio Rurale tutelato dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia, attraversato da una strada Panoramica tutelata anch’essa dal PPTR.

File interminabili di camion della nettezza urbana e per il trasporto di gas transiteranno ogni giorno sulla strada panoramica, al fine di garantire un processo industriale costante di 250 tonnellate al giorno di spazzatura.

Considerando che negli impianti che operano digestione anaerobica di biomasse con produzione di biogas sono identificabili, tra gli altri, i seguenti rischi:

–          rischio di natura esplosiva;
–          rischio di natura chimica;
–          rischio incendio;
–          una particolare attenzione può essere attribuita ai rischi afferenti alla categoria di rischio biologico;

come documentato nella Pubblicazione del luglio 2017 “Anaerobic Digestion – Biological Risk Assessment” dell’Università degli Studi di Torino Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, in collaborazione con INAIL Direzione Regionale Piemonte.

Basterebbe questo per impedire la realizzazione di tale impianto, ma le preoccupazioni sono tante, considerato i diversi meccanismi che inducono Amministratori locali assopiti, svegliarsi per appoggiare certe scellerate proposte.

Come può un mega impianto di questo genere, capace potenzialmente di smaltire i rifiuti organici per quasi l’intera provincia di Lecce, che allo stesso tempo potrebbe smaltire rifiuti speciali dell’industria alimentare e zootecnica da ogni parte d’Italia, non avere un impatto dirompente sull’ambiente e sul paesaggio?

Come può la Provincia di Lecce, Ente che dovrebbe essere neutrale, preposto a valutare ed a autorizzare il progetto, revocare un’archiviazione conclusiva del procedimento superando ogni dispositivo di legge?

Ecco questo è quello che vogliamo denunciare e se il buongiorno si vede dal mattino, siamo molto preoccupati.

La nostra proposta alternativa è un piccolo impianto di COMPOSTAGGIO AEROBICO in grado di soddisfare le nostre esigenze in un’area industriale, approfittando magari dell’offerta avanzata dal comune di Melpignano, per smaltire i nostri rifiuti organici nel loro innovativo impianto.