Fig01_CaveIpogee

PAI – Vincolati per errori, di chi è la colpa?


“Condividere…, perché questo è il termine esatto…, la carta idrogeomorfologica, … eeeh, con l’autorità di Bacino…eemh, in questa Sede, non significa, certificare… eeeh.., la presenza di criticità geomorfologiche, DI UNA PERIMETRAZIONE VIZIATA DA ERRORI, PERCHÉ QUELLO È UN PROVVEDIMENTO GIÀ ESECUTIVO,…”

Questo è quanto affermato dall’Assessore all’Urbanistica di Cutrofiano nel Consiglio Comunale del 27 Agosto 2013, come a dire: esiste una perimetrazione viziata da errori, ma il vincolo ormai è stato imposto dall’Autorità di Bacino ed è esecutivo.

MA DI CHI E’ LA COLPA?

     Si riportano di seguito le Note sugli errori e le incongruenze, riscontrati nell’analisi dei rilievi della rete di cave ipogee, effettuati nel 2006-2007 a seguito delle operazioni di caratterizzazione e bonifica delle stesse, che hanno determinato una errata perimetrazione delle diverse pericolosità geomorfologice del PAI e altre osservazioni di carattere idrogeomorfologico.

     I rilievi della rete di cave ipogee, effettuati nel 2006-2007 a seguito delle operazioni di caratterizzazione e bonifica delle stesse nel comune di Cutrofiano, trasmessi alla Regione Puglia, all’Autorità di Bacino e alla Provincia di Lecce, sono la principale fonte di informazioni con cui si sono determinate le perimetrazioni a diversa pericolosità geomorfologica del P.A.I. attualmente in vigore.

Fig01_CaveIpogee

(Figura 1 – Cartografia, rilievi della rete di cave ipogee.)

 

     Con tale premessa si vuole evidenziare, come la corretta formazione degli strumenti urbanistici di salvaguardia e di pianificazione del Territorio di Cutrofiano, è funzionale all’attendibilità e all’esattezza dei dati di rilievo.

     Nella [Figura 1], sono rappresentati tutti i rilievi della rete di cave ipogee, mai resi pubblici dal Comune di Cutrofiano, “adattati” sulla Cartografia Tecnica Regionale del 2006, nel sistema di coordinate UTM – 33N con ellissoide WGS84, prodotti dal Comune di Cutrofiano e trasmessi agli enti Regionali e Provinciali interessati.

     La cartografia pubblicata sul SIT Regionale con i relativi sistemi di coordinate, sono la base su cui la formazione e la progettazione di tutti gli strumento di pianificazione territoriale nella Regione Puglia, devono obbligatoriamente riferirsi.

 

     Nella visualizzazione delle mappe, con la sovrapposizione degli Shapefile dei Boccapozzi, sull’ortofoto Regionale del 2011, si possono osservare sostanziali errori di geolocalizzazione e rototraslazione degli elementi rilevati, rispetto alla cartografia di base.

Fig02_B43

(Figura 2 – Boccapozzi sulla Cartografie di base, SIT Puglia 2011)

     Nella [Figura 2] e nella successiva [Figura 3], si evidenzia in maniera chiara come la georeferenziazione dei rilievi sia incorretta e come tale disallineamento sia netto.

     Questa verifica, comprova quanto affermato dall’Assessore all’Urbanistica Cesari, nel Consiglio Comunale del 14 maggio 2013, relativamente alla rete di cunicoli identificati dal boccapozzo (B43), della NON corretta posizione delle gallerie riportata nella planimetria generale dei rilievi del 2006-2007, rispetto ai risultati ottenuti dalle indagini geotecniche e geognostiche effettuate recentemente.

Fig03_B43_reteGallerie

(Figura 3 – Confronto rilievi con la reale posizione sulla Cartografie di base, SIT Puglia 2011)

Un evidentissimo caso di errata georeferenziazione, si può rilevare nei pressi della Strada Provinciale Cutrofiano – Supersano, a circa 1,1 Km da Cutrofiano.

Fig04_B90_B91

(Figura 4 – Grossolani errori di posizionamento geografico dei Boccapozzi B90 e B91)

Fig05_B90_B91_CaveIpogee

(Figura 5 – Confronto con la reale posizione della rete di cave tra i Boccapozzi B90 e B91)

       Nelle [Figure 4 e 5], si può osservare il notevole disallineamento di oltre 34,00 metri, tra la posizione geografica rilevata e quella cartografica reale. In questo e in altri casi analoghi, in cui le perimetrazioni del PAI sono sul borderline, si può sicuramente asserire che molti terreni sono stati erroneamente vincolati, mentre altri che lo dovrebbero essere, di fatto non lo sono.

            Inoltre su un discreto numero di Boccapozzi, sono state collocate delle targhette, ove sono riportati i seguenti dati: l’ID del Boccapozzo, le coordinate nel sistema UTM-33N WGS84 e l’altezza dal livello medio del mare dello stesso Boccapozzo [Foto 6].

Foto06_B91

(Foto 6 – Targhetta identificatrice)

Fig07_B91_Targhetta(Figura 7 – Boccapozzo B91, errori nelle coordinate indicate sulle Targhetta identificatrice)

     La verifica delle coordinate riportate sulle Targhette identificatrici di alcuni Boccapozzi, ha evidenziato difformità di geolocalizzazione, anche con gli stessi dati di rilevamento presenti nella planimetria in [Figura 1] e ufficialmente trasmessi agli enti Provinciali e Regionali interessati.

Nella [Figura 7] ad esempio, il punto ROSSO, rappresenta cartograficamente la posizione geografica riportata sulla Targhetta identificatrice, del Boccapozzo (B91). Si può osservare invece, come tale punto, collimi quasi perfettamente con la posizione reale del Boccapozzo (B90), determinando un errore di spostamento di oltre 60,00 metri.

Foto08_GrottediPetrore(Foto 8 – Cave a cielo aperto e in grotta, località “Petrore”)

Fig09_Petrore

(Figura 9 – Localizzazione delle Cave a cielo aperto e in grotta, località “Petrore”)

        La mappa in [Figura 9], evidenzia in modo inequivocabile, come le perimetrazioni del PAI non includano alcuni siti conosciuti, con evidente carattere di pericolosità geomorfologica.

Un esempio per tutti, sono le così dette “Grotte di Petrore” o meglio cave scavate in grotta e a cielo aperto [Foto 8].

Le cave di “Petrore”, si estendono per buona parte in ipogeo, tale caratteristica ne determinerebbe, secondo ”l’Atto d’indirizzo per la messa in sicurezza dei territori a rischio cavità sotterranee” dell’Autorità di Bacino, l’inserimento nel vincolo PG3 e PG2 del PAI. Ad oggi però, tale area NON è sottoposta a nessun vincoli geomorfologico.

La difforme applicazione delle perimetrazioni per le diverse pericolosità geomorfologiche del PAI, rispetto alla realtà, dovuta ad errori di rilevamento, come su dimostrato ed a un mancato censimento di tutti i siti potenzialmente pericolosi fin ora esclusi, determina da un lato la penalizzazione di alcuni terreni ingiustamente vincolati, dall’altro un potenziale pericolo non segnalato, senza contare la “non equa” applicazione delle norme.

 

COMPONETI IDROLOGICHE

 

Cutrofiano è il comune della Provincia, con il maggior numero di reticoli idrografici superficiali presenti nel proprio territorio. I suddetti reticoli idrografici, alimentano i due principali sistemi idrici superficiali della Provincia, ASSO e PISCOPIO.

Fig10_PPTR

(Figura 10 – Tavola delle componenti idrologiche del PPTR)

La recente adozione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, ha reso possibile la consultazione delle planimetrie, in cui sono rappresentati i sistemi delle tutele. Dalla consultazione di tali elaborati, emerge come un gran numero di reticoli idrografici superficiali, detti canali, sul territorio di Cutrofiano, non sarà più tutelato e come secondo il PPTR, tali reticoli sono declassati perdendo la loro importanza [Figura 10].

Nella realtà dei luoghi invece, i reticoli idrografici hanno un’importanza strategica per il deflusso delle acque piovane, come ad esempio il canale conosciuto come “Scacciato”, affluente nell’ultimissimo tratto del Piscopio, che attraversa il centro urbano del Comune, fino alla “Vora” inghiottitoio finale, localizzata nel comune di Sogliano C..

Si osserva inoltre, come lo stato dei luoghi sia difforme rispetto alla rappresentazione grafica degli elaborati. Nello specifico il canale “Scacciato”, nell’ultimo cinquantennio ha subito alcune variazioni sostanziali, sia di percorso che di recapito delle acque.

Fino ad oggi, tali modifiche del canale, non sono mai state formalmente rilevate e trascritte sulle cartografie, determinando in questo modo, problematiche di carattere normativo e di valutazione della reale pericolosità idraulica.

Il canale “Scacciato”, ha origine dal margine nord-ovest della cava “Don Paolo”, dirigendosi verso nord, attraversa il territorio di Cutrofiano per quasi 8 Km, fino alla Vora di recapito finale.

Secondo la rappresentazione cartografica ufficiale il percorso del canale è unico, mentre nella realtà è diviso in due tratti. Il primo tratto del canale termina, nella ex cava posta nelle vicinanze della zona Sud del centro abitato, ove confluisce le acque raccolte nel suo percorso [Foto 12]. Appena fuori della ex cava, il canale ricomincia il suo cammino nel centro abitato, per poi proseguire verso nord [Figura 11].

Tale modifica di natura antropica, risalente presumibilmente al 1967, ha comportato una notevole riduzione della portata del canale a beneficio del centro urbano, evitando probabilmente negli anni, pericolose situazioni di allagamento. Allo stesso tempo però, non si può non considerare che la presenza nella ex cava, di un collegamento con le gallerie ipogee del boccapozzo (B41), abbia potuto, negli anni, determinare probabili dilavamenti del materiare calcare presente nei tunnel con l’eventuale compromissione della loro stabilità.

Per questa particolare situazione, si renderebbero necessari rilievi e studi più approfonditi di carattere idraulico e statico, per garantire la sicurezza delle persone e delle cose.

Fig11_CanaleScacciato

 

(Figura 11 – Interruzione e sversamento delle acque del canale “Scacciato” in una ex cava)

Foto12_exCava

(Foto 12 – Sversamento del primo tratto del canale “Scacciato” in una ex cava)

            Anche il percorso, del canale “Scacciato”, ha subito delle modifiche nel tratto urbano, tra gli anni ’80 e ‘90, non ancora recepite dalle cartografie e dagli strumenti di pianificazione e di salvaguardia, determinando una “non equa” applicazione delle norme previste dal PAI [Figura 13].

Fig13_CanaleScacciatoMod

(Figura 13 – Modifiche percorso, canale “Scacciato”)

 

CONCLUSIONI

            Lo studio, la progettazione e la formazione degli elaborati, che fanno parte degli strumenti di pianificazione, non possono prescindere della partecipazione, dalla copianificazione e della concertazione, con i portatori di interesse e con i Cittadini, in coerenza con l’art. 2, lett. a) e c) della L.R. 20/2001 della Puglia.

Le osservazioni e le informazioni, che possono provenire dai diversi soggetti operanti sul territorio, sia pubblici che privati, devono essere di ausilio per una corretta pianificazione territoriale, come più volte richiamato nel Documento Regionale di Assetto Generale – DRAG – della Regione Puglia.

Cutrofiano, lì  26/08/2013