Gorgoni attacca l’Ufficio Tecnico, senza possibilità di replica.


Ancora una volta, il delegato Gorgoni si è reso protagonista di uno sconcertante attacco nel Consiglio Comunale, senza possibilità di replica.

Questa volta a farne le spese è stato l’Ufficio Tecnico Comunale un fatto senza precedenti nella storia del nostro Comune, reo – a detta del Capogruppo Gorgoni -, di non aver prorogato ancora per un anno il contratto con la ditta tanto cara alla maggioranza, per la manutenzione del verde pubblico.

Molti attacchi unilaterali sono partiti da quello scranno, segno d’insicurezza di chi non accetta un leale confronto, ma questa è un’altra storia.

Veniamo ai fatti e alle accuse gratuite del Capogruppo di maggioranza, mosse nei confronti dell’U.T.C., Ufficio vilipeso perché sulla vicende del servizio di manutenzione del verde pubblico e di pulizia delle strade dal verde infestante, dopo più di un anno di proroghe alla precedente ditta, ha provveduto tramite MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) ad indire una nuovo bando, come stabilisce peraltro la legge.

“… La Cooperativa S.Giuseppe aveva 3 anni di contratto, un anno più due di proroga, a un certo punto noi ci troviamo spiazzati come amministrazione, perché l’Ufficio Tecnico … omissis … decide a un certo punto, dopo che la ditta ha fatto un anno e gli proroga per un altro anno, di non prorogare per il secondo anno, eppure rientrava nella gara, la proroga biennale rientrava nella gara … ”, questo è quanto affermato da Gorgoni durante il Consiglio Comunale in data 8 giugno 2018.

vedi intervento da: 2h 43m 57s

Ma, la stessa Assessore Martella smentisce Gorgoni (in parte anche se stessa), dichiarando durante la seduta del Consiglio Comunale; “… sicuramente non riusciremo a ripristinare quel rapporto di fiducia, che si aveva con la ditta precedente e che purtroppo per ragioni anche di trasparenza e di legalità, non poteva continuare a svolgere il servizio con ennesime proroghe, …. ”.

Vedi intervento da: 2h 7m 14s

Ricordiamo inoltre, smentendo il Capogruppo Gorgoni, che nel contratto n. 643 del 22.12.2015, l’art. 4 prevede:
“ARTICOLO 4 (Durata)
La durata dell’appalto è stabilita in anni 1 (uno) decorrenti dal 22.09.2015 data di sottoscrizione del verbale di consegna in via d’urgenza, e pertanto verrà a scadere il 21.09.2016, salvo proroghe o rinnovi se possibili”.

Anche le norme di legge vigenti smentiscono Gorgoni, a partire dal comma 2 art. 23 della Legge 18 aprile 2005, n. 62, che chiarisce:
“2. I contratti per acquisti e forniture di beni e servizi, già scaduti o che vengano a scadere nei sei mesi successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere prorogati per il tempo necessario alla stipula dei nuovi contratti a seguito di espletamento di gare ad evidenza pubblica a condizione che la proroga non superi comunque i sei mesi e che il bando di gara venga pubblicato entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.”.

Non ultimo per importanza il Codice degli Appalti DLgs 50/2016, art 106, comma 11 secondo periodo, che chiarisce maggiormente la vicenda:
“11. … . La proroga è limitata al tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure necessarie per l’individuazione di un nuovo contraente. In tal caso il contraente è tenuto all’esecuzione delle prestazioni previste nel contratto agli stessi prezzi, patti e condizioni o più favorevoli per la stazione appaltante. ”

Per quanto su esposto, si può desumere che l’Ufficio Tecnico ha ripristinato la legalità, dopo le sistematiche proroghe peraltro non consentite dalle norme vigenti e solo per questo l’Amministrazione Comunale dovrebbe ringraziare i responsabili dell’UTC, attenti nel fare il proprio lavoro nel rispetto delle leggi, invece di vessarli.

Quindi la responsabilità di quanto è successo è da imputarsi principalmente alla parte politico-amministrativa, che non ha voluto nei tempi stabiliti – e non si capisce il perché -, impartire direttive all’Ufficio Tecnico, per bandire una nuova gara per il servizio di manutenzione del verde pubblico.

Concludiamo dicendo: “… chi sbaglia deve pagare …”, mutuando un pezzo dello spregiudicato monologo dell’avvocato e aggiungiamo, ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, senza nascondendosi dietro un dito, anche perché i Cittadini esigono un decoro urbano rapportato alle tasse pagate.

Ringraziamo SalentoVideo per le riprese del Consiglio Comunale