Consorzio Ugento li Foggi

Il Tributo del Consorzio di Bonifica, un sopruso per molti Cittadini costretti a pagarlo ingiustamente.


  Il Forum Amici del Territorio mette all’attenzione dell’Amministrazione Comunale di Cutrofiano, questo argomento, che interessa gran parte dei Cittadini e che fino ad oggi non ha avuto una giusta considerazione da parte dei nostri Amministratori.

Partiamo subito col dire, che le cartelle e i solleciti fino ad oggi ricevuti dai Cittadini dovranno essere pagati, pur ingiustamente. Questo perché, in caso di mancato pagamento, il consorzio potrebbe procedere ad atti esecutivi (fermo amministrativo dell’auto, pignoramento immobiliare, ecc…).

Un po’ di storia.

L’ex Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 30 luglio 1953. Svolgeva funzioni e compiti che derivano dal Regio Decreto n. 215 del 13 febbraio 1933 (Legge Serpieri), dall’articolo 862 del Codice Civile e dalla legge regionale n. 54, emanata nel 1980.

Il Consorzio nel passato ha avuto un’indubbia utilità, infatti ha consentito la realizzazione di canali per raccogliere e reindirizzare l’acqua, per la bonifica delle paludi.

Negli ultimi decenni invece, il compito del consorzio era quello di migliorare il potenziale agricolo, con i bacini di accumulo e distribuzione delle acque e proteggere dalle inondazioni il territorio all’interno del perimetro di competenza, compiti che non sempre sono stati svolti come dovuto.

Ora arriviamo al punto dolente, chi deve pagare il tributo per queste attività?

Secondo, il Comma 1 dell’art. 17 Legge regionale della Puglia del 13 marzo 2012, n. 4 recante: Nuove norme in materia di bonifica integrale e di riordino dei consorzi di bonifica Contributi di bonifica, si legge:

”1. I proprietari di beni immobili, agricoli ed extragricoli di cui al comma 1 dell’articolo 13, situati nel perimetro di contribuenza, che traggono un beneficio diretto e specifico, di cui all’articolo 18, dalle opere pubbliche di bonifica gestite dal consorzio, sono obbligati al pagamento dei contributi di bonifica relativi alle spese per la manutenzione, esercizio e gestione delle opere pubbliche di bonifica, e delle spese di funzionamento del consorzio, detratte le somme erogate dalla Regione e/o da altri enti pubblici ai sensi dell’articolo 20, comma 4.”.

Quindi secondo la norma, i proprietari di immobili sia agricoli che non, che traggono un beneficio diretto e specifico dai lavori del consorzio sono obbligati al pagamento i contributi di bonifica.

Ma allora, perché anche i proprietari di immobili che NON traggono un beneficio diretto e specifico dai lavori del consorzio, pagano ugualmente il tributo?

Un’importante decisione sul tema è la sentenza n. 188/2018 della Corte Costituzionale che si è pronunciata a favore di un agricoltore calabrese.

I ricorsi alla Commissione Tributaria, purtroppo spesso sortiscono sentenze a favore del Consorzio, ma perché?

Il Commissario ad acta dei Consorzi di Bonifica della Puglia, si trincera dietro il principio di “beneficio potenziale”, in semplici parole ogni immobile all’interno del piano consortile ha un vantaggio, anche se non immediato, di possibile fruibilità dei benefici futuri, derivanti dall’opere del Consorzio, perché al tributo non deve corrispondere necessariamente un servizio.

E tutto questo – sempre secondo il Commissario – per evitare che i consorziati (che hanno un beneficio diretto e specifico, quindi obbligati a pagare) siano tenuti a versare quelle somme ingentissime che sarebbero necessarie a vedere in ogni dove ed in ogni anno lavori e manutenzioni che appaghino la vista e la coscienza.

Quindi, pagare tutti per pagare di meno? Ma è veramente giusto costringere i Cittadini, che non hanno un beneficio concreto dall’attività di un Ente, a pagare per altri al fine di abbassare il tributo?

Per noi tutto questo non è accettabile e in questo specifico periodo di transizione, l’Amministrazione potrebbe fare qualcosa, se solo volesse!