L’urlo…


  A questo scenario desolante e apocalittico rappresentato nell’immagine, accettato passivamente dall’amministrazione Melissano, in cambio -forse- di un misero ristoro, noi ci opponiamo strenuamente, cercando di contrastarlo in tutti i modi, per salvaguardare il Nostro Territorio.

  L’urlo del malessere diffuso, a cui reagiamo con azioni concreate, per la tutelare il nostro territorio!

  L’emergenza attuale è la Conferenza di Servizi convocata per Marzo prossimo, per l’impianto fotovoltaico in zona agricola, denominato “Bardoscia 2”, su circa13 ettari, in località “Lame” nel territorio Comunale, proposto dalla società “Opdenergy Salento 2 S.R.L.”, con sede a Bologna.

  Dopo il deludente Consiglio Comunale del 29 Luglio 2022 in cui la Maggioranza ha assunto una posizione di attesa (aspettando forse un accordo con la ditta proponete), il Forum Amici del Territorio ha depositato presso l’ufficio competente della Provincia di Lecce in data 01/08/2022, le proprie osservazioni.

  Successivamente, a supporto della Valutazione Tecnica Negativa, espressa dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente (ARPA Puglia), che ha condividendo buona parte delle nostre osservazioni, il Forum inoltra ulteriori integrazioni in data 19 febbraio 2023.

  In questa vicenda, tutto si basa sulla definizione di Impianto “Agrovoltaico”, che l’attuale norma definisce come: “…impianti agrovoltaici che adottino soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, comunque in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche consentendo l’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione.”.

  Il Forum dimostra documentando nelle sue osservazioni, che la Società di Bologna tra le proprie attività, nessuna di esse è lontanamente riconducibile ad attività agricole e pastorali e per tali ragioni la stessa, non può garantire la continuità agro-pastorale, richieste nella conduzione di un impianto agrovoltaico, nei 30 anni programmati.

  Pare evidente altresì, nell’analisi del progetto poposto, che la produzione di alcuni ortaggi, frumento, cereali e molte altre colture attualmente prodotte non potrà più essere esercitata a causa dell’ombreggiamento dei pannelli e della difficoltà di transito sul terreno di grosse macchine agricole, come le mietitrebbiatrici.

  Leggendo la documentazione, Balza subito all’occhio, quali siano state le difficoltà incontrate dalla società proponete, che ha escogitato fantasiosi escamotage, al fine di giustificare in qualche modo, la continuità dell’attività agricola necessaria (senza esercitarla), sotto i tracker (pali di sostegno rotanti). Quest’ultimi infatti, insieme ai pannelli fotovoltaici essendo mobili con geometria variabile, verrebbero continuamente esposti a interferenza e al pericolo di incidenti, causati dall’attività esercitata delle macchine agricole.

  Rimane da evidenziare, i fini prettamente speculativi delle società forestiere e un neo-colonialismo energetico, a cui l’attuale Amministrazione Comunale NON intende opporsi!